Come tutti gli anni finalmente è arrivato il caldo e con la bella stagione sono spuntate le prime zanzare. \r\nNella zona golenale dove viviamo, come in una gran parte dell’Italia, i nostri cani sono soggetti ad una grave malattia trasmessa dalle zanzare e sostenuta da un nematode, la Dirofilaria, nelle specie D. immitis e D. repens. Nel cane i parassiti adulti sono localizzati nell’arteria polmonare e nel cuore di destra con un numero di adulti che può variare da 3 a 50, a volte fino a 100 e più individui. Prima di diventare adulti i vermi compiono 4 mute da L1 a L5. Le forme larvali L1 sono visibili al microscopio in una goccia di sangue fresco come vermicelli piccoli, trasparenti, con un moto vorticoso.\r\n\r\nQueste forme larvali sono presenti in numero elevatissimo nelle ore serali e notturne, meno nelle ore diurne. Le larve in forma L1 sono assorbite dalla zanzara (Anopheles e Culicinae, ma anche la “zanzara tigre” Aedes albopictus) , all’interno della quale fanno due passaggi di sviluppo in L2 e L3, per poi venire reiniettate in un cane, dove raggiungono la fase adulta passando per le fasi L4 e L5. Il periodo completo che intercorre tra l’infestazione di un ospite da parte del dittero e la maturità sessuale del nematode adulto è di 6 mesi, dopo di che gli adulti rimangono vitali fino a 5 anni di età. In condizioni di temperatura elevata il parassita all’interno della zanzara si sviluppa molto velocemente, mentra a temperature inferiori ai 15 gradi la sua crescitra è completamente arrestata. \r\nIl rischio per un cane che vive all’aperto di contrarre la Filariosi Cardio Polmomare (FCP) è di circa il 60-70% ogni stagione, per cui diventa molto importante prevenire lo sviluppo delle forme larvali in nematodi adulti. Per fare questo esistono sul mercato molti farmaci che uccidono le forme larvali L3 e L4, che hanno una vita media di circa 60 giorni in tutto. \r\nNel caso in cui un cane sviluppi FCP vuol dire che il soggetto ha delle forme adulte di Dirofilaria nell’arteria polmonare e nel cuore di destra. In questo caso l’unico modo per affrontare un paziente in questa situazione clinica è effettuare una stadiazione della malattia, facendo accertamenti clinici diagnostici per poi classificare il paziente secondo uno schema che prevede 4 classi di gravità della malattia, per ogni classe è stato individuato lo schema terapeutico più corretto.\r\nOgni collega ha poi la libertà di interpretare lo schema suggerito in base al soggetto da trattare.\r\nDiventa dunque molto importante fare con cura la profilassi annuale al fine di evitare che il proprio cane contragga questa brutta malattia.
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